Il Vino Chianti, di antichissime origini, ha dato il nome ad un parte della Toscana. Vino già noto agli Etruschi. L’origine del nome viene attribuito o al termine Latino clangor (rumore) o all’etrusco clante (acqua).

Nel XIII secolo si costituì la Lega del Chianti a Firenze,  con l’obbiettivo di disciplinare i terziari della zona di Gaiole, Radda e Castellina. I primi documenti identificano, quindi, con il Nome Chianti la zona di produzione del Vino ed lo stesso vino prodotto. Simbolo Mondiale identificativo del vino Chianti è il simbolo della Lega del Chianti caratterizzato da un Gallo Nero su fondo Dorato.

I primi prodotti verso la fine del 1300 erano vini bianchi di scarsa qualità, successivamente, nel 1400 i produttori orientano la selezione degli uvaggi al rosso, producendo un primo vino Chianti rosso di qualità decisamente superiore al bianco che viene apprezzato e scelto anche dai Papi.

Nel 1716 a Firenze il Granduca Cosimo III de’Medici specificò in un bando i confini delle zone produttrici di Chianti, Oggi lo potremo definire il precursore della Denominazione di Origine Controllata (DOC). Il Granduca emanò anche un Decreto con il quale istituiva una Congregazione di vigilanza sulla produzione, spedizione, controllo frodi e commercio dei vini.

Nel 1835 l’agricoltore ed enologo Ricasoli produsse per la prima volta un vino rosso corposo, dal sapore intenso superiore di gran lunga ai famosi vini toscani e francesi. La sua ricetta consisteva nella vinificazione di due uve rosse  (il Sangiovese nella quantità dal 75% al 90%, e il Canaiolo al 5-10%) e una bianca (la Malvasia al 2-5%), a cui si aggiunse successivamente anche il Trebbiano.

Verso il 1920, alcuni produttori della zona Classica diedero vita al primo consorzio per la tutela del vino Chianti scegliendo come marchio il simbolo dell’ antica Lega del Chianti  il “Gallo Nero”.

Nel 1970 si riconosce la Denominazione di Origine Controllata e alla fine del secolo si stende il disciplinare di produzione con la ripartizione in sette sottozone geografiche della Toscana .

Così nasce il vino Chianti, orgoglio e onore della Terra Toscana nel Mondo.

VINI DOC

La sigla DOC significa Denominazione di Origine Controllata a garanzia qualitativa di provenienza degli uvaggi e del luogo di imbottigliamento.

Dalla nostra tenuta : Rosso di Montalcino, Rosso di Montepulciano, Vinsanto Del Chianti.

VINI CHIANTI DOCG

La sigla DOCG significa Denominazione di Origine Controllata e Garantita.

Per garantire migliori caratteristiche qualitative dei vini, vengono seguite delle direttive disciplinari ancora più severe dei vini DOC.

Su questi vini viene effettuato per ogni partita di imbottigliamento un attento esame chimico fisico e organolettico da parte dalla Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura. Solo dopo tali analisi viene autorizzata l’applicazione su ogni bottiglia del Contrassegno di Stato numerato che ne testimonia l’adempimento delle disposizioni di legge.

Dalla nostra tenuta: Brunello di Montalcino, Nobile di Montepulciano, Chianti l’Antico Calice riserva, Chianti Marini, Chianti Vermiglio, Chianti doppia bardolese, Fiasco in paglia Chianti, Grappa di Chianti Etrusca.

VINI IGT

La sigla IGT significa Indicazione Geografica Tipica e qualifica quei vini che non rientrano, per varie ragioni, nelle quote delle DOC, e DOCG . I vini IGT, sono riconosciuti come “tipici” anche dall’Unione Europea e devono segnalare, oltre alla zona di produzione ed il vitigno, la resa massima uva/ettaro e uva/vino, il titolo alcolometrico volumico minimo e le tipologie enologiche.

La cultura tradizionale qualitativa, volta sempre a migliorarsi, rimanendo legati alla tipicità, evitando così ogni possibile snaturamento e cedimento a mode spesso momentanee, imposte da una pubblicità che punta all’omologazione dei gusti del consumatore diretti ad affermare un inesistente “gusto internazionale”. Fedeli alla linea tradizionale con l’apertura alle novità in  Toscana si sono diffuse varietà di vitigni internazionali come Cabernet Sauvignon, Merlot e Sirah per le uve rosse, e Chardonnay, il Sauvignon ed il Fermentino per le uve bianche.

E’ necessario sottolineare che, nel corso degli ultimi anni, i vini IGT hanno spesso finito per identificare i vini di produttori che, pur uscendo dai vincoli delle Denominazioni, hanno fortemente investito nella ricerca per giungere ad una qualità più elevata.

In qualche caso, pertanto, il risultato finale è stato straordinariamente buono, tanto da superare gli standard dei vini di Denominazione da contribuire a dar vita al mito dei famosi “Supertuscan”.

Dalla nostra tenuta: Rosso Supertoscano Vezio, Vino Rosso Castelbocco, Rosso Toscano Il Santolaio, Vino Bianco Prunalbo, Bianco Marini.